Diventare leader (di se stessi) è un duro lavoro
- Viviana Cimino

- 7 set 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Come spesso accade il mio rientro dalle ferie non è stato esattamente come lo avevo programmato. Sono state ferie lunghe e quindi particolarmente introspettive.
Forse ho riflettuto troppo, e questo non è affatto a me congeniale. La riflessione non è qualcosa che si confà al mio carattere ed alla mia personalità. Ragionare, ponderare, seguire l’istinto e talvolta la pancia. Posso fare tutto… ma se inizio ad approfondire e riflettere sulle cose, povera me.
Non mi succedeva da almeno 8 mesi… ma devo dire che la sto gestendo bene. Faccio un lavoro che amo tantissimo, il coaching è un salvavita anche per chi lo pratica, e nonostante le ansie ormai abbiano il cuscino accanto al mio praticamente da sempre, continuo sulla mia strada fiera e sicura.
Fino a qualche mese fa però, Viviana, non avrebbe reagito così. Avrebbe iniziato a non dormire più, a temere di aver scelto la strada sbagliata, ad avere ripensamenti anche sulle cose che andavano alla grande. Non avrebbe sorriso più, non avrebbe più avuto voglia di chiamare e sentire nessuno, nemmeno un’amica… figuriamoci un cliente.
Non avrebbe visto le soluzioni, avrebbe guardato solo al problema. Si sarebbe chiusa, inerme, nel suo dolore.
Oggi però è diverso. Sono sempre la stessa persona che ha però deciso di affrontare un cambiamento. Non di subirlo, non di accoglierlo… di affrontarlo. Così, muso a muso io ed il mio cambiamento radicale di vita. Io e la mia missione, io e la mia visione.
Ammetto che continuo a non dormire benissimo la notte (ma sono una nottambula dalla nascita, a pochi giorni già scambiai il giorno con la notte) ma sono serena. Sono proiettata verso le soluzioni e non verso i problemi. Guardo a dopo ed non a ieri. Guardo tutto quello che ho fatto e con grinta sorrido a tutto quello che devo ancora fare, finire, completare.
Nella vita professionale ed in quella personale. Ho imparato a distinguere un granello di sabbia da un enorme masso. Ho imparato a passare al setaccio le cose, e le persone, mio malgrado.
Ho imparato a gestire le mie mille emozioni. Ho capito che chi mi sceglie mi sceglie per queste mille ragioni, le mie mille emozioni.
La mia storia diventa ogni giorno la vostra. Come? Vi starete chiedendo. Beh, attraverso i miei corsi, i post del mio blog. Io la racconto questa storia e penso alla me di un anno fa che avrebbe voluto sentirsi dire quelle cose. E le vostre storie diventano la mia… nei miei progetti e nei miei percorsi di mentoring, financo nei miei workbook ci sono le vostre storie. Penso alle risposte che voi vorreste darvi… allora vi faccio le domande giuste, farle venire fuori quelle attese risposte.
Pertanto, sapete che vi dico? Grazie… perché per trasformare voi ho trasformato anche me. E finalmente posso dirlo… i’m my leader e sono certa che anche voi volete dirlo forte a chiunque lo abbia messo in dubbio.
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